Il metodo più semplice di compensazione è quello del Barone di Zach. Consiste questo nel fare l'asta del pendolo non di metallo, che sarebbe assai dilatabile, ma di legno di abete diseccato al forno, imbevuto di olio di lino, e poi acconciamente verniciato. Siccome i legni ànno una dilatabilità assai debole, e d'altra parte nell'estate col diseccarsi tendono ad accorciarsi, e per converso nell'inverno s'inumidiscono e però piuttosto s'allungano; così è che, impedita in gran parte quest'azione igrometrica colle sopraddette precauzioni, le dimensioni di una cosiffatta asta di legno potranno mantenersi costanti. Questo pendolo pel suo discreto valore porta il nome di pendolo del povero astronomo.
Le lamine compensatrici sono fondate sul principio stabilito nella Parte sperimentale (18. V. 6° III), che cioè un asta formata di due metalli diversamente dilatabili ad ogni variazione di temperatura s'inarca; stabilendosene la convessità, nel caso di riscaldamento, dalla parte del metallo più dilatabile; dalla parte invece del men dilatabile, nel caso di raffreddamento. Sia pure di metallo (fig. 102.) ed una sola (P) l'asta, che sostiene la lente; ma nel suo mezzo si saldi una seconda asta trasversale (nm) formata da due lamine, una d'argento, e l'altra di platino, congiunte insieme in guisa che l'argento rimanga nella parte inferiore. Inoltre l'asta medesima trasversale termini in due palle (m, n) ben pesanti. Sappiamo che (fig. 101.) quando al dilatarsi dell'asta verticale (P') si abbassa la lente s'incurverà la trasversale, offrendo la sua convessità alla lente: e così le due sfere (m' ed n') si solleveranno.
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Barone Zach
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