Prima di fare oscillare il pendolo si portano in mezzo i due corsoi, fino a che rimangano separati da una riga d'aria poco più larga dei diametro del filo; e quindi si fissano le misure in guisa che i due zeri delle misure tanto dei lati più lunghi AB, CD, quanto dei corsoi mn, rs restino incontro all'asse del filo. Allora s'allontanano i due corsoi; ed abbracciata la palla pesante con un filo di seta, si fissa questesso in maniera, che il filo metallico passi esattamente incontro allo zero del corsoio; si aspetta che la palla sia ben ferma; e finalmente si abbrucia il filo di seta, che la ritiene fuori della verticale. È manifesto che a questo modo il primitivo piano d'oscillazione passerà per i due zeri dei corsoi. Quando poi dopo due o tre minuti l'oscillazione si sarà ristretta, bisogna avvicinare verso il mezzo i due corsoi m'n', r's' di tanto che il filo oscillante, negli istanti delle sue due elongazioni massime, quasi li tocchi. Allora notato il tempo, si guarda a qual millimetro corrispondano i due vertici dell'asse maggiore dell'ellisse percorsa dal filo, ossia incontro a qual numero venga quasi a battere il filo, e questo è il seno della deviazione: poi si legge incontro a qual millimetro delle guide ritrovinsi i corsoi, e questo è il coseno della deviazione. Dividere il seno per la radice quadra della somma dei quadrati di seno e coseno, ossia pel raggio; ritrovare nelle tavole prima il logaritmo del quoto, che è il seno in parti di raggio, e quindi l'arco corrispondente; ed in fine dividere quest'arco pel tempo è un'operazione materialissima e sicura.
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