Conoscendo que’ saggi essere l’immaginazione il talismano di cui la natura si serve per condurci a sua voglia verso l’oggetto de’ suoi disegni, essi pure adoperarono questo medesimo talismano al nobil scopo di eccitare sempre più l’entusiasmo patriottico. Quindi vollero che il Battesimo, il Matrimonio ed anche i Funerali si facessero colla maggior pompa. Oltre poi a certe epoche gloriose stabilirono alcune Feste nazionali, che negli Stati repubblicani hanno sempre una grande influenza sul comune bene.
Il precipuo scopo di queste Feste, che appo noi corsero, era quello di avvertire ogni Veneziano, ch’egli aveva una patria, che tutto in essa risiedea, e che questa patria che doveva adorare non era un essere ideale e chimerico, ma che era il cittadino stesso che la formava, egli stesso che la sosteneva. D’altra parte i legislatori di un popolo, che ad altro non obbedisce che alle leggi, sapevano, che per formar cittadini, che sieno veri figli della patria, conveniva por loro sotto gli occhi gli esempi atti ad infiammar la loro emulazione, e certi quadri valevoli a spignere sino al trasporto l’amore della virtù e della gloria. Era utile l’accrescere nell’animo d’ogni cittadino la venerazione dovuta ai padri della patria, ai genii benefici che l’avevano difesa e tratta da esterni pericoli, ed insieme l’inspirar loro un profondo disprezzo verso quegli uomini vili, ambiziosi, e perversi, che avevano abusato del potere per distruggere le leggi fondamentali della società.
Festeggiandosi le vittorie, si venne insieme ad esaltar la moderazione de’ vincitori, la giustizia ed il buon ordine stabilito ne’ governi delle conquistate provincie.
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