Festa del giornoDE’ SANTI APOSTOLI.
Nell’anno 596 Totila alla testa dei suoi Ostrogoti lacerava, come vedemmo, quest’infelice Italia. Quel Narsete che Giustiniano aveva eletto in suo Generale per opporlo a sì terribile conquistatore, conducendo seco de’ possenti rinforzi, traversò la Dalmazia, l’Istria e giunse dinanzi ad Aquileja. Per progredir nella marcia eranvi due vie da scegliere, l’una lungo il mare, l’altra fra terra per Treviso, Vicenza e Verona. Questa divenuta era difficilissima per l’accorgimento avuto da Totila d’impadronirsi di tutti i passaggi; l’altra era impraticabile a cagione dei fiumi e delle maremme, che rendevano quella costiera incomodissima al transito di un’armata. In tale perplessità Narsete ricorse ai Veneziani, e chiese loro de’ vascelli pel trasporto delle sue truppe sino a Ravenna. Non durò fatica ad ottenerli. Essi si diedero ad apprestare colla maggiore celerità e legni, e armamenti, ed equipaggi, ed ogni maniera di soccorso, nulla avendo più a cuore che di veder annientato l’impero Ostrogoto. Frattanto Narsete volle scendere a Rialto per esaminar da vicino la singolare posizione di que’ luoghi, la sorprendente industria e l’attività di quest’isolani, de’ quali aveva udito tanto a parlare, e che vide in fatti colla più viva ammirazione.
Egli prima di lasciare le nostre lagune fè’ voto, se riuscita gli fosse l’impresa, di erigere nella medesima isola di Rialto due Chiese, l’una in onore di San Teodoro, ch’era allora il santo protettore de’ Veneziani, l’altra di San Geminiano, e di consecrare a sì pia opera le spoglie de’ nemici, che sperava di vincere.
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