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      Ma non giungeranno essi a gustare vero piacere, se non leggendo un grazioso poema in sei canti composto dai tre illustri amici Carlo Gozzi, Daniele Farsetti e Sebastiano Crotta. Ciascun di essi prese sopra di se il lavoro di due canti, e al Gozzi fu lasciata inoltre la cura di comporre gli argomenti. Nelle opere di stampa di questo ultimo i suoi due canti si trovano; ma i quattro altri dei due bravi patrizj non si divulgarono. Cagione di tal mancanza fu la modestia del Crotta, che vi si oppose. L’amicizia rifugge di accusare un uomo ripieno di fino spirito, e dottrina, e dettato di quei doni, che il rendono caro alle anime oneste: tuttavia non può frenarsi di far altamente suonare i suoi lagni per una privazione sì amara. È questo il caso, in cui la modestia si trasforma in difetto. Perchè avvien mai, che coloro a cui meno si può perdonare di averla, sieno appunto quelli, che la portano ad un eccesso sì pregiudicevole ai nostri piaceri? Buon per noi, che il poema tutto intero venne con gran diligenza ricopiato per mano del Farsetti stesso, e puossi vedere nella pubblica Biblioteca di San Marco, sotto la custodia del celebre Bibliotecario Morelli, il quale col suo sapere ne forma il principale ornamento.
      Festa per la vittoriaRIPORTATA SOPRA I TARTARI UGRI.
      L’imbecillità de’ discendenti di Carlo Magno colla morte di Carlo il Calvo fece terminar l’impero Francese in Italia. Allora si fu, che molti principi disputandosi la Signoria di questa bella parte d’Europa, le riaprirono quelle piaghe, che mai sempre l’afflissero, e che per isciagura l’affliggono tuttavia.


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Origine delle feste veneziane
(6 volumi)
di Giustina Renier Michiel
Tipografia Lampato Milano
1829 pagine 712

   





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