Il Governo di Venezia superiore ad ogni minaccia, spedì all’Imperatore deputati ed oratori per procurar di calmare il suo odio contro Alessandro. Furono questi sì fortunati, che ottennero di farlo riconoscere per vero Pontefice, e di conciliare la pace fra l’impero e la chiesa. Venne stabilito un incontro a Venezia dell’Imperatore col Papa; la qual cosa empì di giubilo i nostri buoni Isolani. Federico si mise subito in viaggio: arrivato a Chioggia, trovò sei galere Veneziane destinate a condurlo in città. Anche prima d’imbarcarsi ricevette l’assoluzione delle censure da tre Cardinali spediti dal Papa. Questi lo attese nella chiesa di San Marco vestito pontificalmente, sedendo in mezzo a’ suoi cardinali a’ suoi Prelati, ed in faccia a tutto il popolo di Venezia. Allorchè Federico giunse in chiesa andò umilmente a prostrarglisi ai piedi, ed ei tosto lo alzò, lo abbracciò, e gli diede l’apostolica benedizione.
Questo è ciò che intorno a tale incontro ci offre di più certo la primitiva Storia. V’ebbero poscia degli scrittori, che co’ loro racconti favolosi porsero soggetto a non men favolose pitture. Quindi è che tanto nella sala dell’attuale pubblica Biblioteca di Venezia, quanto nel palazzo della famiglia Rolandi di Siena, da cui era uscito Papa Alessandro, ed anche nel Vaticano di Roma, venne rappresentata una gran battaglia navale fra i Veneziani e Federico; ed inoltre alcune bizzarre ed esagerate cerimonie della di lui riconciliazione col Pontefice. La verità è, che in tale occasione nè battaglie, nè vittorie ebbero luogo.
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