Il salone innalzavasi verso la poppa, in capo alla quale trovavasi un apposito finestrino, da cui il Principe gettava l’anello in mare. Questo pertugio stava dietro alla ricchissima sedia del Doge collocata sopra due gradini. La poppa rappresentava una Vittoria navale co’ suoi trofei. Due bambini sostenevano una conchiglia, che formava il baldacchino Ducale. Sì dall’una parte che dall’altra del seggio, eranvi due figure rappresentanti la Prudenza e la Forza, volendosi intender con ciò, che la mente ed il braccio sono i veri sostegni del principato. Vicino ai gradini erano i sedili pur essi magnificamente apparecchiati ad uso del Patriarca, degli Ambasciatori, della Signorìa e de’ Governatori dell’arsenale. Per indicar poi che mediante la coltura delle scienze e delle arti, un popolo potente si acquista maggior considerazione, ed accresce la sua felicità, la parte di questa sala che serviva come di tribuna al trono, era coperta di bassirilievi dorati, fra i quali distinguevasi Apollo in mezzo alle Muse, di cui il Bucintoro poteva a ragione essere riguardato come il tempio. Sulle pareti di tutto il restante vedevansi, pure in basso-rilievo, le Virtù, e quelle Arti che servono alla costruzione de’ vascelli, non che quelle, che ricreano gli spiriti da gravi cure occupati, come sono la pesca, la caccia e simili; il tutto distribuito con isquisita eleganza, resa più cospicua dalla somma profusione d’oro. Il numeroso corteggio del Doge era in questo caso accresciuto dai forastieri più illustri, che ambivano l’onore di essere del seguito del Principe.
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