Essa cangiò più volte di luogo, ma per verità non n’ebbe mai uno più esteso e magnifico del presente. L’antica chiesa della Carità scompartita nella sua altezza da un tramezzo, porge ora nel piano superiore nobile stanza ai modelli di gesso. Nel pian terreno ha le molte camere inservienti alle scuole di architettura, di scultura, di disegno, di ornato. Il monastero è convertito in più appartamenti; v’è scuola dell’incisione, del disegno del nudo, della pittura. Evvi comodo albergo per li professori forestieri, pel segretario, per l’economo, per gl’inferiori ministri, ed altresì sale per la libreria, per la pinacoteca, e per le private adunanze del corpo, che suole ivi unirsi una volta al mese per trattare degli oggetti accademici. Finalmente il bell’edificio contiguo, in cui altre volte raccoglievasi la confraternita della Carità, riesce ora opportunissimo, mercè della vasta sua sala, per l’esposizione delle opere, e per l’annua distribuzione de’ premj.
Visitiamo alcune di queste sale. Ecco la scuola del disegno del nudo. Quelle quattro colonne di marmo d’ordine corintio, che sostengono il soffitto, formavano parte del celebre mausoleo eretto dallo Scamozzi in onore del Doge da Ponte già collocato nella soppressa chiesa. Elegante è la distribuzione delle panche per li scolari in forma di anfiteatro. Ingegnosissimo il meccanismo della gran lampada, che mediante la facilità de’ suoi movimenti, getta sul modello or più or meno vivi i suoi raggi, e produce moltiplici variazioni d’ombre e di luce.
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