Questa è la festa del genio, del buon gusto, dell’amore del bello. Il pubblico vi accorre in folla con entusiasmo; prova mille sentimenti diversi e tutti nobili alla vista degli oggetti dell’arte, che i professori e i loro degni allievi espongono in quel giorno. Esso attende con impazienza e con vivo interesse di sentire il giudizio che deve essere pronunziato, e di mirare tante giovani fronti inghirlandate d’alloro. Quale solenne festa per Venezia! quale carriera è aperta dinanzi a voi, giovani artisti! Gli elogi de’ vostri maestri, gli applausi de’ vostri concittadini, le lagrime de’ vostri genitori, che stampano vivi baci sulle corone vostre, tutto deve accendervi e stimolarvi ad accrescere i vostri sforzi, per restituire alla Scuola Veneziana il celebre nome già posseduto, e per estenderlo ancora più oltre; giacchè oggidì tutte le arti si trovano in un sol corpo raccolte. Animatevi a gara, o Veneziani, o voi degni figli della patria, anelate tutti alla gloria.
Festa della Domenica
DELLE PALME.
La Festa delle Palme venne instituita dal Pontefice Giovanni VIII l’anno 877. Essa si solennizza in tutto il mondo cristiano in memoria dell’ingresso del Nazareno nella città di Gerusalemme, allorquando i Giudei gli andarono incontro con rami di palme e di ulivo, che poi vennero spargendo sotto i suoi passi. I Veneziani nel celebrarla tennero uno stile loro proprio, che a narrarne la storia, parrà a prima vista troppo lieve, anzi puerile; ma qualunque ella siasi, spero che i miei lettori la troveranno in appresso interessante, siccome quella che dipinge in modo assai nuovo l’indole gentile e generosa, che in tutti i tempi distinse il popolo di Venezia.
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