E chi legger potrà quelle inscrizioni, che ricordano appunto le tante vittorie da loro ottenute senza sentirsi per mille guise commosso il cuore?… Utilissima previdenza sono que’ canali coperti, entro cui si possono vantaggiosamente riattare i bastimenti disarmati, o tenerne in pronto alcuni altri per servizio dello Stato. I cantieri poi non solamente sono la cosa più mirabile, ma quella per cui l’Arsenale di Venezia più particolarmente si distingueva fra quanti hannovi al mondo. Son essi alcuni spazj di diversa grandezza, divisi fra loro da grossi pilastri ed arcate, e ricoperti ciascuno da un vasto tetto, per cui gronda la pioggia a dritta e a sinistra senza mai penetrarvi, talmentechè vi si possono fabbricare al coperto tutti i vascelli sino al punto di essere gettati nell’acqua. Quanti vantaggi non derivano da ciò, sia per la sollecitudine dei lavori, sia per lo risparmio degli operaj, sia per la conservazione de’ materiali! Eppure contro essi appunto fieramente si scatena il sig. Forfait. E quanti discapiti non vi trova egli? In prima sono, egli dice, sì stretti che non si può lavorare liberamente intorno a’ vascelli; sono sì bassi, che non si possono terminare le poppe; sono sì corti, che non vi si possono mettere gli sproni, nè lavorare il cassero; sono sì oscuri, che giammai la luce del giorno vi penetra, ed anche in un bel meriggio estivo conviene accendere le fiaccole, ed appiccare alle mure le torcie di corda impeciata. Secondo lui è dunque cosa evidente, che l’arte del falegname, di cui però i Veneziani vanno sì superbi, non può essere che male esercitata, nè può veruno de’ suoi lavori avere
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