Finalmente l’anno 1099, pensando meglio i Veneziani ai loro interessi, fornirono una flotta di ducento vele, la quale verso Rodi s’incontrò con quella de’ Pisani. Una gara di preminenza occasionò tra loro una zuffa sì sanguinosa, che bastò a decidere per sempre della superiorità in favore de’ Veneti, ed i Pisani mai più non pretesero di gareggiare con loro in altro che in fatto di belle arti. Questa flotta vincitrice entrò poscia nell’Arcipelago, s’impadronì di Smirne, e facilitò ai Crociati la conquista di Jaffa, che presero d’assalto nel medesimo anno 1099, ed in tal modo finì questa gloriosa campagna.
L’anno appresso i Veneziani contribuirono sommamente alla conquista di Tiberiade e di quasi tutta la Galilea. Vennero poscia sotto a Caffa, la strinsero per mare, mentre Goffredo operando di concerto dalla parte di terra, la costrinse ad arrendersi. L’ultima prova fu questa, che Goffredo diede del suo valore, e poco dopo morì. Baldovino I suo fratello s’impadronì della corona di Gerusalemme. I Veneziani non credendosi più necessarj, rientrarono nei loro porti. Ma gli affari della Sorìa non procedevano sotto Baldovino I con tanta prosperità come sotto Goffredo, talmentechè il nuovo principe fu astretto ad implorare da tutte le parti assistenza. L’ottenne prontamente dai Veneziani, e la loro squadra contribuì assai alla presa di Acri, di Sidone, di Berito. Baldovino grato a tanti benefizj, cedette ad essi un borgo di Acri, ov’ebbero permissione di stabilirsi, di tenervi i loro magistrati, e di governarsi secondo le loro leggi e costumi, godendovi inoltre di tutti li possibili privilegi del commercio e di tutte le franchigie.
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