I Crociati ricevettero deputati dal legittimo Imperatore, che rimesso ne’ suoi diritti era impaziente di abbracciare suo figlio, e di ricompensare i suoi generosi liberatori. Ma questi liberatori generosi non erano però disposti a rilasciare il loro ostaggio prima della ratifica del trattato già conchiuso col giovane Alessio. A tale oggetto si scelsero quattro deputati coll’apparente pretesto di felicitare l’Imperatore. Al loro arrivo le porte della città vennero aperte, una doppia fila di soldati faceva ala in ogni strada dove aveano a passare. Giunti nella sala del trono, i loro occhi furono abbagliati dallo splendore dell’oro e delle gemme, solita sostituzione al poter vero e alla vera virtù. Dopo i ceremoniali, si fece conoscere all’Imperatore il reale oggetto della loro venuta; ed egli comprese chiaramente, che conveniva soddisfare a tutti quegli obblighi che promesso aveva suo figlio. Ciò fatto, gli ambasciatori partirono; dopo di che li Confederati condussero in trionfo il giovane Alessio in Costantinopoli, che vi venne accolto col massimo trasporto di gioja da tutti gli abitanti. L’incontro dei due principi fu commoventissimo; i loro teneri abbracciamenti interrotti non venivano che dagli slanci della riconoscenza verso i loro liberatori.
Isaaco vecchio ed infermo volle associare il figlio all’impero. Ciò piacque a tutta la nazione, poichè la saggia gioventù di Alessio e le sue sventure gli avevano guadagnato tutti i cuori. La cerimonia dell’incoronazione si fece a santa Sofia con una magnificenza impossibile a descriversi.
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