L’alta considerazione ch’egli gode, farà certamente cadere su di lui la scelta. Repubblicani non temete, ch’egli preferisca altri titoli a quello di libero cittadino, nè altri interessi che quelli della sua patria!
Quadro VIII.
Il giovane Baldovino conte di Fiandra è creato Imperatore. La cerimonia della sua incoronazione era l’unico fatto, che mancasse a presentarci compiuto il grande avvenimento. Se nol possiamo più vedere quale lo avea ideato Francesco Bassano, non abbiamo troppo di che dolerci, mentre Antonio Vassilachi, detto l’Aliense, che venne trascelto a rinnovarlo, fu pittor tale da eccitar la gelosia nello stesso magnifico Paolo. Qual v’è cosa più stupenda della Piazza Maggiore di Costantinopoli variamente fregiata di logge, di piramidi, di palagi? La grand’arte della prospettiva usata sì nella disposizione degli edifizj, come nella collocazione e negli scorci delle infinite figure, ond’è composta la folla del popolo accorso alla funzione, ci fa comprendere la grande estensione del luogo. Ma i nostri sguardi vaganti per sì vasto spazio, vengono presto richiamati a fissarsi sopra il gruppo più vicino, che forma il soggetto primario del quadro. Sopra un’alta gradinata s’innalza un trono coperto di ricco baldacchino, e sul trono siede quell’eroe sì degno dell’immortalità, quel modello del vero Repubblicano, quell’Enrico Dandolo infine, il quale sta in atto di riporre sul capo del nuovo monarca una corona, che il comun voto avrebbe volentieri riposta sul suo. Ma egli è più contento di disporre delle corone che di conseguirle.
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