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      Difficil cosa è il resistere a sì potente attrattiva; si arresta il passo, si prendono a sedili alcune panche, e così alla rinfusa formasi corona ad un desco. Il saor è già pronto; che aspettar altro? mangiasi con isquisito piacere.
      Per tutta la lunghezza di questa contrada vedesi intanto un gran concorso di persone, che vanno e vengono sino alla piazza di santa Marta, la quale forma prospetto al canale, e donde si può goder pienamente lo spettacolo delle barche. Le botteghe del saor e d’altri commestibili sono fornite con eleganza, e illuminate con buon gusto. È specialmente su quella piazza, che si trovano le cucine posticcie, in cui spiccano qual secondaria vivanda i polli arrosto. Ivi un suono confuso di tazze, di piatti, ivi il cicalio e grido de’ venditori misto a canti incomposti ed a musicali strumenti. Ogni casa cangiasi in taverna dove si mangia, si beve, e godesi allegramente in una felice armonia sociale e fraterna. L’osservatore il più rigido non giungerebbe a scoprire in mezzo a questa immensa moltitudine riunita il menomo seme di discordia, la più leggera disputa, cosa ch’è propria soltanto del popolo Veneto in tutte le sue Feste per brillanti e numerose che sieno, a segno che mai non si ebbe bisogno di chiamare il soccorso della forza pubblica; ed i Magistrati gelosi di conservare in tutta la sua purità il candore di questa felice concordia, avevano la maggior cura, onde la forza non fosse mai visibile in questi giorni, tanto temevano di affliggere colla sua presenza de’ cittadini, che si abbandonavano senza riserva alla confidenza generale, e agl’inviti del piacere, riponendo la tranquillità di ciascuno sotto .la sopravveglianza degli altri proprj concittadini.


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Origine delle feste veneziane
(6 volumi)
di Giustina Renier Michiel
Tipografia Lampato Milano
1829 pagine 712

   





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