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      Nei nobili risiede d’ordinario la maggior cultura figlia della educazione, e quindi la maggior influenza attiva. Di rado in qual siasi comunità la plebe ardisce pretendere alle primarie cariche civili e militari, giudicare de’ gravi affari dello Stato; che se pur osasse aspirarvi, assai difficilmente può riuscire. Non è però che tratto tratto alcuni ambiziosi Cittadini non suscitassero e pretese e rivalità; di queste ne abbiamo già vedute anche in passato; ora ne vedremo di nuove.
      La celebre conquista di Costantinopoli fatta dal Doge Enrico Dandolo, porse alla Nazione il modo di posseder Candia ed altre Isole, e fece estendere il suo commercio non solo in Siria ed in Egitto, ma, per così dire, in tutto il mondo allora cognito. Essa sommamente contribuì a far valere il primato di Venezia sopra l’Adriatico. Egli è vero che da quasi due secoli se ne chiamava sovrana; ma però allora ardì mostrarsi alla scoperta e senza riserba; poichè altri non suole mai sfoggiare i proprj diritti, se non quando può proteggerli colla forza. La Repubblica pose in mare una flotta, ed al comandante diè il titolo di Capitano del Golfo per costringere i naviganti forestieri a pagare un tributo, e a dirigere le corse in utile de’ Veneziani. Immenso in fatti fu il profitto che quinci ne venne. La massa de’ Capitali si accrebbe, la popolazione s’ingrandì per molte famiglie forestiere qua venute; le dovizie più profuse trassero seco il lusso, ed insieme tutte quelle arti e manifatture che servono a nodrirlo, ed anche a diffonderlo altrove.


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Origine delle feste veneziane
(6 volumi)
di Giustina Renier Michiel
Tipografia Lampato Milano
1829 pagine 712

   





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