E prima di tutto puossi sospettare che fossero que’ medesimi regolamenti, i quali levando ogni speranza agli ambiziosi senza merito, di poter avere parte nel Governo, facessero più particolarmente nascere quelle tante mormorazioni e querele, che scoppiarono in una vera sollevazione contro il Doge. Un certo Marin Bocconio, uomo di famiglia distinta fra le cittadinesche, concepì il disegno di una rivoluzione, e trovò un gran numero di aderenti, anzi si può dire che fu per ciò appunto, che venne scoperta. Tosto il Governo fece arrestarne molti, ne imprigionò alcuni; quelli che poterono scappare furono in perpetuo banditi; e a Bocconio fu tagliata la testa sulla Piazza di san Marco. Questo pronto, severo e solenne esempio valse a calmare, almen per allora, l’agitazione degli spiriti.
Credette il Doge di poter meglio assicurarsi della tranquillità interna della città, occupando la moltitudine in qualche esterna impresa, sapendo bene, che spesso la guerra produce una crisi salutare negli affari civili. La scelta però non era facile. La guerra feroce e dannosissima, che la Repubblica di Venezia ebbe a sostenere nell’anno 1294 contro i Genovesi, lacerava ancora tutti i cuori, malgrado la pace conchiusa colla mediazione de’ Padovani e di Matteo Visconti. Conveniva dunque cercare qualche spedizione, che potesse avere una probabile riuscita, e un oggetto di utilità che potesse al tempo stesso accrescere il nome Veneziano. Gli parve di averla trovata. Andronico Imperator di Costantinopoli successore di Michel Paleologo, avea ricusato alla Repubblica di Venezia non solo un risarcimento, quale egli dovea ai mercanti Veneziani, ma ricusava pur anche la somma ragguardevolissima di danaro, che il defunto suo padre ricevuto aveva in prestanza dal Veneto Governo.
| |
Governo Doge Marin Bocconio Governo Bocconio Piazza Marco Doge Repubblica Venezia Genovesi Padovani Matteo Visconti Veneziano Imperator Costantinopoli Michel Paleologo Repubblica Venezia Veneziani Veneto Governo
|