Nell’interno poi esservi la carestia, la cessazione assoluta del commercio, la somma difficoltà di guadagnarsi il pane, la privazione di tutte le consolazioni, che la Religione può procurare agl’infelici; tali essere i miserandi effetti del perfido governo del Doge; e che malgrado le lagnanze, i gemiti, le preghiere di tanti infelici, pure lo snaturato erasi sempre tenuto irremovibile; così portando il suo carattere aspro ed inumano, che guardasse con tranquillo ciglio lo spargimento del sangue, e la distruzion delle fortune de’ suoi proprj concittadini. Fece osservare come il valoroso Marco Quirini era stato a torto privato del comando della flotta contro i Genovesi, e come ultimamente era stato esposto nel Maggior Consiglio ad ogni specie d’insulto dai suoi antagonisti senza che il Doge ne rimproverasse alcuno, senza che i Magistrati li punissero. Indi l’Oratore non dimenticò nemmen di parlar di lui stesso, dimostrando, che quantunque disceso di benemeriti Cittadini de’ quali rammentò le gloriose imprese, pur venne, contro ogni giustizia, condannato a risarcire il pubblico erario de’ danari amministrati nel suo governo di Modone e di Corone. Infine con queste ed altre accuse giunse ad eccitare un grido generale in tutta l’assemblea di morte al Doge Gradenigo.
Se ne formò il piano, ed il Tiepolo venne proclamato Capo della Congiura. La piazza di Rialto fu assegnata pel luogo dell’adunanza. Di là dovevasi marciare verso la piazza di San Marco ed investire il Palazzo Ducale, atterrarne le porte, impadronirsi del Doge uccidendolo, e con lui tutti quelli che osassero opporsi.
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