Ma qualunque si fossero le ragioni particolari, v’era da sospettare che il numero de’ nemici occulti fosse maggiore dei palesi. Da ciò nacque, che la gioja per la partenza del Tiepolo e de’ suoi aderenti si cambiasse in timori gagliardi, conoscendo esservi un resto di quel lievito, che prodotto aveva il gran fermento; perciò con nuova legge fu decretato, che dovendo ragunarsi il Maggior Consiglio fosse permesso di venire armati a questo Consesso: "et ciò fecero (dice Marco Barbaro), non perchè la Congiura era di Cittadini e Popolari, ma perchè quest’era una Congiura de’ Cittadini Nobili contra Nobili Cittadini, e non erano conosciuti gli amici dalli nemici di quel Governo, volsono permettere, che generalmente e pubblicamente si portasse armi in Gran Consiglio." Anzi non potendo penetrare il Doge con certezza, se dovesse più temere da’ nobili, ch’erano membri attuali in quell’anno, ovvero da quelli che non entravano allora a formare il Gran Consiglio, gli parve sicuro partito, che le porte della Sala stessero aperte, onde poter essese facilmente soccorsi sì da’ cittadini, che dai popolari nel caso di qualche emergenza. A questo fine furono fatte le seguenti deliberazioni.
1310 li 12 luglio in Mazor Consiglio.
, … inoltre si ordina, che la porta per questa volta soltanto stia aperta, non intendendo, che se qualcuno uscirà dal Consiglio, incorra nella pena di libre dieci, come vuole la legge, e se qualcuno verrà dopo proposta la Parte, sen Parta."
1310 li 19 luglio.
Che la porta per ora stia aperta, e se il Consiglio è contrario sia rivocata la parte.
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