Padova col Padovano resterebbe ai Carraresi; ed inoltre a premio de’ lor servigi godrebbero pur anche Castel Baldo e Bassano. I Visconti Brescia e Bergamo co’ lor territorj. I Fiorentini avrebbero quattro delle piazze, che aveano perdute; ed i Veneziani per compenso della guerra, otterrebbero Treviso e la Marca Trevigiana. Mastino a suo marcio dispetto dovette sottoscrivere questi articoli. Benchè in quest’accordo i Veneziani avessero operato da vincitori, pure l’apparente moderazione loro non avendo ritenuto che una piccola porzione delle loro conquiste, attirò loro la benevolenza di tutti gli alleati. Pure questa porzione era realmente importantissima; poichè era una porta aperta per potere all’occasione (come l’esperienza l’ha provato) acquistare più vasti dominj sul Continente.
Il giorno 24 di gennajo dell’anno 1339 segnossi la pace a Venezia nella Chiesa di san Marco, dinanzi l’altare di questo Vangelista, in presenza del Patriarca di Grado, dei Vescovi di Castello di Città-nova, di Caorle, del Primicerio di san Marco, di tre Procurotori di san Marco, con un immenso concorso di Popolo e di Forestieri in folla intervenuti per essere presenti a quest’atto di comune allegrezza.
Tutti i detenuti nelle prigioni furono liberati; e nel giorno 12 febbrajo il principe Alberto dalla Scala con quanti tra’ suoi aderenti erano stati fatti prigionieri, partì da Venezia accompagnato da sei nobili Veneziani. S’intese con quest’atto di rispetto di recar qualche conforto ad un principe sventurato.
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