Ma poichè siamo colla fantasia in quest’ameno giardino, dove tutto sembra tener del prodigio, arrestiamoci ed osserviamovi le varie sue singolari bellezze. Piantato sopra la punta orientale della città, e circondato da tre lati dalla laguna, egli sembra nascere dal mare, ed è ciò che lo rende assai pittoresco ed unico in Europa. Da qualunque parte tu volga il passo, una magnifica prospettiva ti consola lo sguardo. All’Occidente un singolare bacino, a cui i bellissimi euganei colli fanno corona, ripieno di bastimenti, e cinto dalle grandiose fabbriche della città, dalle isole di san Giorgio e della Giudecca, ti presenta l’immagine di un vastissimo anfiteatro; e le molte barche, che a remo e a vela vi trascorrono in mezzo, danno l’anima a questo quadro. Alla parte d’Ostro, l’orizzonte vien chiuso dai littorali di Malamocco e di Palestrina, che la natura alzò quasi barriere alla nostra città contro la furia dell’Adriatico. E se questi argini dal lato del mare non sono che sterili banchi di sabbia, e spiaggie aride ed infeconde, sorridono però dalla parte interna riguardante Venezia, ch’essi proteggono incurvandosi smaltati d’erbe e di fiori. Verso Greco, le isole di sant’Elena, delle Vignole, ed il Castel di sant’Andrea, fanno di sè superba mostra. Più lontano poi ecco l’imboccatura del porto di Lido, il mare, i navigli che vi veleggiano… Che più? Il complesso di questo spettacolo supera ogni descrizione. Concentriamo ora nel giardino la vista. De’ viali piantati da soli pochi autunni, e sopra un suolo di fango e di sabbia marina, s’innalzano ora con una rapidità sorprendente.
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