Ciò inteso dal Loredan, gliene testificò la sua viva soddisfazione; indi le fece rimettere una somma di danaro superiore a quella di ogni altro; inoltre le offerse di scegliersi un marito fra tutti que’ valorosi, promettendo di farla dotare dal governo. Marula rispose con nobile contegno: «Più de’ tuoi premj mi lusingan le lodi di sì magnanimo capitano, l’aver salvata la terra, e non inulto lasciato il mio fortissimo padre. Quanto allo sposo che m’offri, arditi e valorosi sono certo tutti costoro che mi circondano, ma la mia mano sarà di colui che a queste doti congiunga e probità e gentilezza, onde trovare nel matrimonio una felicità permanente.» Tutti esaltarono la prudenza e la sagacità di questa donna singolare, e forse essi pure, al par di noi, si saran sovvenuti di quell’altra donna di Lemnos celebrata da Ovidio. L’una e l’altra si sono distinte per il loro amor filiale; il ferro cadde dalla mano d’Issipile alla vista del padre che uccider dovea; Marula alla vista del padre ucciso afferra il pugnale, e lo immerge nel cuore agli uccisori; l’una procurandogli la fuga lo fa salire al trono; l’altra col suo proprio valore lo innalza all’immortalità. E forse anche si fu la sciagurata avventura dell’antica principessa che rese la nostra Marula così circospetta pel matrimonio; poteva essa pur temere con ragione di trovar fra le armate Venete qualche altro amabile ed infedele Giasone.
Ma riprendiamo il filo della nostra storia. Maometto vedendo il cattivo esito delle sue armi, spedì a Venezia per trattar daddovero la pace; ma più che la pace segnata colla Porta Ottomana ciò che molto contribuì alla tranquillità de’ Veneziani, si fu la morte quasi improvvisa dello stesso Maometto, accaduta nell’anno 1481. Con questa morte i principi Cristiani perdettero il nemico più terribile.
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