Il palazzo Foscari è precisamente posato a quel punto, in cui il canal grande segna una curva, e dove era la macchina per le bandiere. Invitatovi dal signore del palazzo potè compiutamente godere la vista del momento il più interessante. Se ne mostrò trasportato, ed i Lottatori vi ricevettero da lui un nuovo e generoso premio de’ lor sudori.
Durante tutte le corse, Federico non cessò mai di dimostrare il maggior interesse e piacere per uno spettacolo, di cui diceva egli stesso non esser possibile concepire adeguata idea senza averlo veduto; e così costante bisogna dire che fosse stata la sua attenzione, che allora quando tutto fu terminato, gli riuscì improvviso il veder colà raccolta una bellissima e numerosissima società di dame e cavalieri sì Veneti che forestieri, tutti vestiti colla massima pompa, e le donne con gioje ricchissime e superbe. I rinfreschi si rinnovarono a più riprese durante la conversazione, indi ebbe luogo il ballo. A dieci ore si passò in una gran sala dove stava apparecchiata una cena magnifica. Il Re cesse il suo luogo alla Duchessa di Baviera, che da qualche tempo trovavasi a Venezia. Si pose egli dietro la sedia della Duchessa, e tutti gli uomini lo imitarono, facendo lo stesso presso le altre dame. Era un vero piacere l’osservare le piccole preferenze delle nostre belle verso que’ signori: a chi davasi una vivanda delle più rare, a chi una delle più ghiotte, a chi una delle più delicate. V’era di che potere sceglier in ogni genere. Fu impossibile a Federico il tenersi fermo nel suo luogo.
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