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      Cominciossi dal dichiarare, che tutti quelli che credevano di avere prestato maggiori servigi alla Repubblica per la liberazione di Chioggia, e che aspiravano all’onore del Patriziato, dovessero dare i loro nomi alla Cancelleria Ducale, con una notizia esatta di quanto avevano operato. Sessanta cittadini s’inscrissero nella lista de’ Candidati. Molti più avrebbero potuto concorrere, se la morte non li avesse rapiti o sotto Chioggia o tra i disagi della prigionia.
      Li tre settembre si convocò il Maggior Consiglio. Vi furono letti tutti li nomi de’ concorrenti, e si confrontarono i meriti degli uni cogli altri. Nè la nascita, nè alcun’altra qualità personale aver poteva nessuna influenza; i soli servigi resi nell’ultima guerra dovevano venir coronati. Ogni nome fu ballottato separatamente. Questi esami, e queste ballottazioni occuparono tutta la giornata, ed una gran parte della notte, cosicchè non vi fu più tempo per allora di manifestarne il risultato.
      Il dì 4 finalmente pubblicaronsi a S. Marco ed a Rialto i nomi dei trenta individui, che col maggior numero di voti erano stati eletti membri del gran Consiglio, per dover essi, i loro eredi e discendenti, essere ricevuti, tenuti e considerati nel numero de’ Patrizj, ed avere gli stessi onori, le stesse prerogative, la stessa parte al governo di tutte le altre famiglie patrizie.
      Fu ammirabile l’imparzialità de’ nobili, poichè tutti gli eletti furono tratti dalla classe del popolo. Se non ci fosse stata la ferma intenzione di eseguire a puntino il decreto, non sarebbero mancati pretesti per dar la preferenza a persone di nascita meno umile, che quella non era de’ prescelti.


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Origine delle feste veneziane
(6 volumi)
di Giustina Renier Michiel
Tipografia Lampato Milano
1829 pagine 712

   





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