La Repubblica di Venezia venne ricercata da tuttadue i partiti. Trovossi essa nel maggiore imbarazzo per la scelta. Non voleva allearsi all’Austria, ma non amava neppure confederarsi alla Francia, poichè già sin d’allora aveva esperimentato gli effetti de’ suoi rigiri e de’ suoi inganni. Pure fu d’uopo vincere ogni avversione, e scegliere fra i mali il minore. Riflettendo adunque particolarmente, che se la fortezza di Mantova, per la sua prossimità agli Stati Veneti, caduta fosse nelle mani del più forte, com’erano quelle dell’Austria, vi sarebbe stato molto di che temere per sè, risolse di prendere le difese del debole Duca di Nivers, e di unirsi alla Francia. Il Senato mandò quindi ambasciatori a Luigi XII per annunziargli questa risoluzione, e per eccitarlo anche a spedire pronti e forti soccorsi al Duca di Mantova, poichè il suo pericolo aumentavasi di giorno in giorno. Ma la Francia operava assai lentamente, e la Savoja più ancora; di modo che ben presto si videro grossi corpi di truppe austriache discendere dalle Alpi Retiche, e spargersi nel fertile territorio Mantovano, che devastarono, e nel quale, per soprappiù, disseminarono anche il contagio. Il Generale Aldringher, che comandavale, non trovava quasi mai opposizione nelle sue marcie, poichè le truppe del Duca si ritiravano precipitosamente, non amando punto il suo signore, al quale non obbedivano che per forza. Quest’avversione del popolo pel suo sovrano era il maggiore di tutt’i i mali, come sempre accade nelle occasioni pericolose.
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