Vedevansi in oltre sparse qua e là tele dei nostri più celebri pittori. Nel mezzo del porticato delle Procuratie nuove erasi eretto un palco per il Magistrato della Sanità, sopra cui risplendevano gli stemmi dei Patrizj che lo componevano; e questi contornati con una ricchezza mirabile. Nel mezzo eravi un superbo quadro, opera distinta di Bernardino Prudenti, rappresentante la Santissima Vergine, avente al suo lato San Marco ed il beato Lorenzo Giustinian, ed alla sua sinistra San Rocco e San Sebastiano tutti ginocchioni, in atto di supplicarla della sua efficace protezione nella nostra grandissima sciagura. Dalla porta principale della Chiesa di San Marco sino al ponte artificiale a San Moisè sul Canal grande stavano disposti tanti archi coperti di panno bianco, sotto i quali dovea passar la Processione. Nell’uscir dalla piazza uno di essi, più degli altri magnifico, portava pendenti festoni di lauro e pitture eccellenti. Uno di consimile ve n’era pure all’imboccatura della strada che conduceva al ponte, ed un altro alla testa d’esso ponte. Allorchè tutto fu in pronto pubblicossi il giorno della festa solenne, che fu per questa sola volta il 28 novembre.
Allo spuntar di questo giorno videsi con istupore universale, il Sole sì lucido come se fosse la bella stagione di primavera, benchè i giorni precedenti fossero stati oscurissimi per nebbia e per pioggia. All’ora di terza Sua Serenità, vestita nella sua maggior gala ed accompagnata dal suo augusto corteggio, discese dalla Chiesa di san Marco, dove trovavasi tutto il Senato.
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