Non minore fu il suo scoraggiamento allorchè gli Svizzeri riportarono la celebre vittoria di Novara, essa abbandonò tutti i suoi possedimenti in Lombardia, per ritirarsi oltre i monti. Lo spavento de’ Francesi fu allora tale, che una possente armata giunta per soccorrerli, non fu capace di arrestarne la fuga. Lasciamo di parlare di un fatto più recente, in cui per la perdita di una battaglia, chiamarono il soccorso straniero sino dentro le porte della propria Capitale, non dovendo così che alla generosità del medesimo la loro esistenza civile e politica.
Per questi esempj, e per altri che sarebbe soverchio di addurre, puossi conoscere, che le avversità grandi e inattese possono disordinare per un momento gli spiriti più forti e più illuminati; e che allora quando o in una maniera o nell’altra si sono perdute le armate, che sono gl’istrumenti co’ quali conservansi gli Stati, i consigli più sani non bastano per por argine e riparo alle sciagure. A torto dunque si accusa il Veneto Governo di pusillanimità pel contegno suo dopo l’infelice avvenimento di Ghiara d’Adda; le sue posteriori direzioni certo non partirono da menti deboli e costernate, ma diedero piuttosto a conoscere che buona dose di costanza e di retto senno tuttavia regnava nel petto dei padri nostri.
L’imperatore, come si disse, aveva ricusato di ricevere l’ambasciatore Veneto, e di trattare con esso senza il consentimento del re di Francia. Il Papa avea già risposto con alterezza, siccome quegli ch’era già in possesso di tutte le sue antiche città della Romagna.
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