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      .. Il che è da notare per togliere a Venezia l’esclusiva odiosità di quella crudele usanza. Che se di qualche cosa vuolsi pur accusare i Veneziani, si accusino di averla ordinata in un caso, in cui meno conveniva, giacchè tutti i fatti e le deposizioni comprovavano la reità del Carmagnola. E qui mi pare di sentir levarsi un gran rumore, e già sento ferirmi l’orecchio la dimanda, chi vide le deposizioni? chi vide le lettere? chi lesse il processo? Per verità io potrei opporre dimanda a dimanda, e chiedere chi ci assicura che quattro secoli fa non sieno stati veduti da molti questi documenti, e che conosciuto non siasi da tutti il loro contenuto? Mi contenterò tuttavia di rispondere, che mal informato delle cose Venete è chi suppone, essere stato uso de’ nostri Tribunali il far giudice il mondo delle sue sentenze. Pure, ciò che durante la Repubblica non era concesso di vedere se non che a que’ fidati cittadini a’ quali commesso era di scrivere la storia patria, poscia per le cangiate vicende non fu più tanto difficile. E di fatti, esistono ancora rispettabili soggetti, su la cui fede io già da qualche tempo scrissi questa mia narrazione, i quali attestano e giurano di aver veduti e scorsi gli atti del processo, le lettere intercettate, le deposizioni, gli esami; i testimonii, e finalmente la sentenza contro il Carmagnola. Ed in adesso il dotto e diligentissimo sig. Antonio Quadri nella seconda edizione del suo Compendio della Storia Veneta, assicura di aver egli stesso conosciuto dai pubblici registri tutto il corso di sì grave affare, e si diffonde alquanto estesamente sulle circostanze di questo argomento.


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Origine delle feste veneziane
(6 volumi)
di Giustina Renier Michiel
Tipografia Lampato Milano
1829 pagine 712

   





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