Detto ciò alla sfuggita, sarebbe assai dolce cosa per me il poter qui narrare tutte le battaglie navali, e le magnanime imprese, che, durante questo lunghissimo assedio, illustrarono di nuova gloria la mia patria; ma ci vorrebbe il gran coraggio a scrivere con tutte le circostanze necessarie questo grande avvenimento! E ciò tanto più difficile sarebbe, quanto che le valorose azioni de’ nostri concittadini, particolarmente nella guerra di Candia, si trovano da tanti e sì variamente descritte, che per ritrarne il vero, converrebbe cercarle ne’ documenti, e nelle onorifiche pergamene delle famiglie; poichè in Venezia questa dedizione totale alla patria, così esattamente imitavasi dai figli e dai nipoti, ch’essa era il mezzo, con cui più particolarmente si perpetuava la fama delle imprese loro, e la venerazione inverso que’ nomi illustri. Ora poichè non v’è più luogo a rinnovarsi quest’ammirabile abbandono, poichè non v’è più da segnalarsi a gloria di essa, poichè regna un tale miscuglio di nomi da non poter più discernere gli uni dagli altri, avrei almeno amato di consecrar qualche pagina a porre in luce alcune delle più ammirande geste degli antenati nostri, onde tutto non venisse postergato, come se mai stato non fosse, e que’ rispettabili nomi non rimanessero sepolti ne’ polverosi archivii, o profanati nelle moderne storie spesso fallaci ed appassionate. Se non che anche per questo; la penna trema nella mia mano, riflettendo essere stata preceduta da un Poema, non ha molto pubblicato, nel quale vi si celebrano precisamente queste medesime azioni, questi medesimi eroi con versi sublimi, patetici, commoventi, e caldi d’amor patrio, pei quali il rarissimo e difficil nome di Poeta non andrà mai disgiunto da quello del suo giovane autore.
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