Pagina (613/712)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      E qual dolor non fu quello de’ Veneziani, ricevendo in prima la nuova della sua morte, indi le sue triste spoglie! Il solo conforto si fu, ch’egli aveva lasciato sulla flotta uno de’ suoi nipoti, Luigi Mocenigo, che avea ormai, con valor sorprendente, superato un forte considerabilissimo, e fatto gran macello de’ nemici. Ben a ragione il nostro poeta disse di questa famiglia:
      “Nome famoso e conto ovunque il sanguePer la patria versato onor riceve,
      Mocenigo! Risuona in questo il nomeDi molti prodi………”
      I suoi nipoti ed eredi vollero unanimi innalzare un monumento, che onorasse sì grand’uomo, e che insieme fosse di nuovo lustro alla città. Essendo egli stato uno de’ benemeriti governatori dell’ospitale de’ Mendicanti, scelsero a tal uopo quella Chiesa, ed ottenutone un assenso pienissimo dalla congregazione che presiedea al pio luogo, si venne alle consultazioni, al concorso de’ disegni e de’ modelli. Il monumento riuscì quale dovrebbero sempre essere quelli degli eroi, cioè scevri da tutto ciò che risveglia immagini sinistre ed atte ad incuter terrore della morte, e fin anco da certe figure marmoree, che sembrano commissionate dai parenti a piangere in lor vece i trapassati. Essi devono offrire oggetti che presentino l’idea dell’immortalità tanto a noi dolce e lusinghiera, che inspirino sentimenti patriottici, esempii di senno sublime, di raro valore, e che, destando somma venerazione verso quegl’illustri defunti, servano al tempo stesso di mallevadori, che le loro onorate reliquie saranno sempre gelosamente custodite e preservate.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Origine delle feste veneziane
(6 volumi)
di Giustina Renier Michiel
Tipografia Lampato Milano
1829 pagine 712

   





Veneziani Luigi Mocenigo Nome Mendicanti Chiesa