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      Egli è anche probabile, che da principio si ripetesse in tal giorno qualcuno degli spettacoli nazionali; e a buon diritto; giacchè un popolo ricreato sovente, ed eccitato all’allegria, è più pronto a concorrere ai servigi della patria, che non è quello che lasciasi in preda alla melanconia ed alla noja.
      Questo piccolo abbozzo delle imprese memorabili operate, anche in questa sola guerra, dai nostri illustri antenati, animerà, spero, qualche penna a far conoscere per minuto, non solo queste azioni, ma tutte le altre sostenute con massima gloria dai Veneti, che furono toccate sin’ora leggiermente dagli storici particolarmente forastieri e moderni, come se per le battaglie marittime ci volesse minor valore, che per le terrestri, o come se i Veneziani non avessero in quelle superato, od almeno eguagliato e Greci e Cartaginesi e Romani. Potrà allora il mondo tutto essere vie più assicurato, che ben lungi i Veneti dal meritarsi fredde lodi ed anche la dimenticanza de’ loro nomi nelle giornaliere storie e biografie, essi soli potrebbero somministrare tanti nomi da comporre una gallerìa compiuta ed istruttiva; e che uomini i quali tutto sacrificarono alla patria, hanno un giusto diritto di vivere gloriosamente nella memoria di tutte le incivilite nazioni.
      Nota della pag. 49.*
      Mi lusingo che non riuscirà discaro a chi legge, ed in particolare al sesso gentile, ch’io offra qui queste Inscrizioni, esposte in lingua volgare dalla dotta penna del fu sig. ab. Carlo Adolli, alla cui gentilezza è debitrice la mia opera di quest’ornamento.


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Origine delle feste veneziane
(6 volumi)
di Giustina Renier Michiel
Tipografia Lampato Milano
1829 pagine 712

   





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