Chi bramasse leggerle nel suo originale rimarrà fra poco soddisfatto mercè le cure dell’erudito giovane Emanuele Cicogna, che dopo avere riunite con diligenza incredibile, le Inscrizioni tutte disperse per la città e contorni, le corredò di sue belle annotazioni, ed ha già cominciato a render di pubblica ragione il suo lavoro.
      Alla destra del Mausoleo Mocenigo
      nell’esteriore facciata della Chiesa.
      I. Questa mole che vedi, o spettatore, non crederla un Mausoleo. È questo un trofeo, che innalzato in Creta a Luigi Mocenigo procurator di san Marco, fu qua trasportato fra il compianto de’ cittadini. Il Salvatore san Marco, che impose al suo Leone di militare sotto la Moceniga prosapia, rugge in Luigi anche estinto per eccitare col di lui esempio alla gloria i cittadini. Egli Marte in mare, terrore in terra, due volte comandante della Veneta flotta, sempre fu la salute della patria; chiarissimo per religione, per prudenza, per pietà, per guerresco valore. Ne hai tanti documenti. Egli difese i forti Gesù, Betlemme, Martinengo, Vitturi, san Dimitri, quasi espugnati dai Turchi; ritolse a forza dalle unghie de’ nimici le fortificazioni di san Teodoro e di Turluli. Le flotte dei Turchi gonfie del favore della vittoria, sdegnose della guerra, le assuefece alle stragi, e con poca gente sconfittele, le cacciò profughe per tutto l’Egeo.
      Nella parte sinistra del Mausoleo.
      II. Mise a morte Assano Bassà soggiogatore di Babilonia. Caricò di catene Nadalino Friulano, reggitore delle navi ottomane, disertore di Cristo e dei Veneziani.