Noi per ciò a buon diritto sciogliamo ogni anno un voto solenne a san Giacopo, per la vittoria riportata sotto il comando di tanto capitano.
L’Università di Creta a perpetua memoria del fatto questa Inscrizione dedica l’anno del Signore 1650.
Sotto la Statua rappresentante la Prudenza.
Presa della Fortificazione di Gesù.
VI. I Turchi, rivolta al basso, contro la natura del fuoco, la forza delle mine, s’impadronirono più per fortuna che per valore, dei sotterranei di questa fortezza. Manca il coraggio, e v’ha chi pensa cedere alla fortuna de’ barbari la città, quasi non più sicura. Vi accorre l’inclito eroe Luigi Mocenigo II, procuratore, e veneto dittatore: rampogna l’autor di tal consiglio, rincora tutti, e la città promette sicura. Da questa grandezza d’animo dell’inclito capitano tutti ripigliano forza e ardimento. Dopo tre giorni alfine, scoppiata un’altra mina, e rivoltasene parimenti tutta la forza al basso, perdono i barbari il bastione, alla maniera stessa che acquistato lo avevano. Così il Salvatore questa stessa fortificazione già prossima alla rovina, chiamata Gesù dal suo nome, la restituì ai cittadini da difendersi sotto il valore e la fermezza di un così gran capitano. Frattanto il Mocenigo, come il tempo glielo permise, la ricuperò ch’era quasi distrutta, e difese in poi con gagliardìa la città, e i nemici furono costretti a suonare a ritirata, e quale la vedete, il valoroso Duce la ristaurò con ottima costruzione a gloria del Salvatore l’anno 1648.
L’Università di Creta, questo testimonio del valore di lui, e del proprio affetto verso del duce, fece porre l’anno del Signore 1650, nel mese di gennajo.
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