— Il ridondante numero della popolazione raccolta nelle lagune, fa volgere il pensiero alla formazione di una costituzione adatta a’ bisogni dello Stato. — Le nuove calamità ripullulate sul continente, tornano a vantaggio de’ Veneti. — Durante il regno di Teodorico, i Veneti incominciano ad estendere il commercio loro, sostenendolo valorosamente coll’armi. — La vendetta di Narsete su la misera Italia, ridonda a vantaggio degli Isolani. — Questi abbandonano a poco a poco la semplicità de’ loro costumi, dal che nascono civili discordie. — Convocazione di un’assemblea nazionale in Eraclea per la creazione di un Magistrato superiore a’ Tribuni. — Paoluccio Anafesto primo Duce o Doge (967). — La sede del governo è trasferita da Eraclea nell’isola di Malamocco, e si sostituisce al Doge un annuo Magistrato detto Maestro della Milizia. — A porre freno alla popolare licenza trovasi necessario il ristoramento de’ Dogi. — L’independenza de’ Veneti è riconosciuta dagli imperatori d’Oriente e d’Occidente. — Valorosa condotta de’ Veneziani contro Pipino, figlio di Carlomagno. — Conchiudono gloriosa pace con Pipino. — La sede ducale si stabilisce fermamente in Rialto, dal cui avvenimento si dee credere nata la festa, che si rinnovellava ogni anno in commemorazione della Fondazione della città di Venezia.
(I Vol.)
Festa del giorno de’ Santi Apostoli.
Narsete per riconoscenza de’ soccorsi prestatigli da’ Veneti contro Totila, fa erigere a sue spese due chiese in Rialto, in onore di San Teodoro, in allora protettore de’ Veneti, e di San Geminiano.
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