— Per ampliare la piazza essendosi trasportata in altro luogo la chiesa di San Geminiano senza il permesso del Pontefice, a pacificarne lo sdegno fu convenuto, che il Doge d’allora e i suoi successori visiterebbono il giorno della Festa degli Apostoli quel tempio in segno di penitenza. — Vicende di questa Chiesa.
(I Vol.)
Feste per le prime vittorie de’ Veneti.
Il fuggitivo Esarca di Ravenna viene ad implorare il soccorso del Doge Orso Ippato. — Il Doge con ottanta legni recasi ad assediare quella città, e in un coll’Esarca se ne impadronisce. — Ippato ritorna trionfante alla sua sede, ed ordina feste pubbliche per questa vittoria.
(I Vol.)
Festa per la traslazionedel Corpo di san Marco a Venezia.
I Veneziani invano tentano di ottenere il Corpo di san Marco, che riposa in Alessandria, e dal cui acquisto, secondo una popolare tradizione, singolar possanza tornar ne deve alla Repubblica. — Due mercanti finalmente con pietosa frode giungono a rapire quel corpo, e lo trasportano a Venezia (828). Da quel momento S. Marco è proclamato il protettore della Repubblica, e la sua effigie col suo leone diventano l’emblema di ogni pubblico monumento. — S’instituisce un’annua festa in commemorazione di quel fausto avvenimento. — Grandiosità del tempio eretto al nuovo Protettore. — Calamità dell’anno 1796.
(I Vol.)
Festa o visita del doge a san Zaccaria.
Il pontefice Benedetto III, trovandosi in Venezia, visita la chiesa e il monastero di S. Zaccaria (825). — Il Doge comincia lui pure a visitare quel tempio e monastero.
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