(II Vol.)
      Festa della Domenica delle Palme.
      Da questa festa procede il pubblico mantenimento de’ piccioni, che hanno libero e sicuro asilo nel tetto della chiesa di S. Marco.
      (II Vol.)
      Festa di S. Stefano o visita del Doge
      a S. Giorgio Maggiore.
      Ha origine nel 1009 per la traslazione da Costantinopoli a Venezia del Corpo di S. Stefano.
      (II Vol.)
      Festa del Giovedì Grasso.
      Ulrico, patriarca di Aquileja, occupa a tradimento la città di Grado (1162). — Il Doge Vital II Michiel si muove a punire opera sì rea, sconfigge il nemico, riacquista la città, e fa prigioniero il Patriarca con dodici de’ suoi canonici, che conduce in trionfo a Venezia. — Ulrico non ottiene la libertà se non col patto che ogni anno pel Giovedì Grasso, giorno anniversario della vittoria, avesse a spedire a Venezia un toro e dodici porci per servire di spettacolo e di solazzo alla plebe. — Questo scherzevole tributo dà origine a feste popolari assai curiose.
      (II Vol.)
      Festa del primo di maggio o visita del Doge
      al Monastero delle Vergini.
      Instituita in commemorazione della chiesa e del monastero eretto e dotato dal Doge Pietro Ziani nel 1176. — Destinato poscia quest’edifizio qual’accessorio al grand’arsenale, generose parole intorno a sì celebre fondazione.
      (II Vol.)
      Festa di S. Isidoro al ritorno in Venezia
      del Doge Domenico Michiel.
      Una flotta veneziana di dugento vele dopo sanguinosa zuffa soqquadra quella de’ Pisani, entra poscia nell’Arcipelago, s’impadronisce di Smirne, ed a’ Crociati facilita il conquisto di Jaffa (1099). –– L’anno seguente i Veneziani contribuiscono soprammodo al conquisto di Tiberiade e di quasi tutta la Galilea, e valida assistenza porgono a Baldovino nelle sue guerresche imprese.