Parigi; 20 maggio 1791
PARTE PRIMA
L'ONORE, CHE ACCORDATO MI AVETE, madama, della graziosa vostra amicizia, mi ha sempre fatto desiderare di meritarla; e come le mie vicende, e quelle della defunta mia genitrice, ci hanno sovente esposte l'una e l'altra alla critica, credomi in necessità di giustificare agli occhi vostri la condotta sì dell'una, che dell'altra.
Lady Sara, che a me diede la vita, figlia era di milord Alderson, uomo altrettanto ricco de' beni di fortuna, quanto scarsamente ornato di quelli della natura; conosciuto voi non l'avete; e come dalla singolarità del suo carattere ebbero origine le nostre peripezie, necessario è ch'egli serva di preliminare alla storia della mia vita, ch'io intendo sottomettere al giudizio vostro.
Milord Alderson, uno de' più ricchi pari della Gran Bretagna, passò i suoi primi anni a Londra; egli era bello, e ben fatto. Dopo aver vedute le differenti corti di Europa, ritornò nella sua patria adornato di qualche conoscenza superfiziale. I suoi viaggi e le lunghe sue osservazioni gli instillarono un gusto particolare per tutto ciò che può rendere un uomo amabile. Ei conosceva la musica, ballava perfettamente, aveva bastante spirito, ma poco senno, e meno ancora dotato era di buoni principii; parlava bene, ma pensava male: era vano, ardito, inconsiderato; amante di se stesso, tutto trascurava, eccetto che la sua persona. Non ha mai conosciuto l'amore, ma però si dilettava di fingerlo, e si gloriava di saperlo inspirare.
Milord fu qualche tempo alla moda, ma terminò di piacere; cosa che lo rese inconsolabile.
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