Quai trasporti! Quali promesse! Quai giuramenti di non scordar giammai questo dolce momento!
Tre ore erano velocemente passate, quando lady Sara avvertì Edoardo ch'erano attesi per sottoscrivere forse il contratto e lo sollecitò di ritornare presso milord Revell. Ei non voleva lasciarla, le diede la mano per condurla al suo appartamento. Nel traversare una loggia, ella scoperse dei servitori in moto ed una carrozza attaccata, che riconobbe esser quella del conte Revell. Qualche momento dopo intese la voce del Conte medesimo che chiamava i suoi servi, ordinando loro con un tuono che dinotava ira e furore, che si cercasse Edoardo, e che fosse a lui immediatamente condotto.
Quest'annunzio fece tremare egualmente lady Sara ed Edoardo: temettero entrambi, che qualche inconveniente non sopravvenisse ad alterare quella dolce tranquillità di cui i loro cuori godevano; non s'ingannarono, ed ecco la crudele avventura che li sorprese.
Milord Alderson, dominato da una eccessiva ambizione e da uno smisurato amor proprio, perduta avea colla morte di suo figliuolo la speranza di far passare nella sua posterità il suo nome, i suoi titoli, e le sue dignità; pensato aveva di correggere gl'insulti della natura maritando lady Sara sua figlia con il figliuolo di una di lui sorella, il quale non essendo che un semplice gentiluomo, non avrebbe ricusato di cambiare il nome della sua famiglia con quello di Alderson; ma come il partito di Edoardo propostogli dal conte di Revell gli parve più elevato, e più avvantaggioso, si attaccò a questo più volentieri, e lasciò l'altro senza difficoltà.
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