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      Lo stato in cui trovavasi Edoardo, il di cui padre reo di ribellione proscritto era stato dal regno, fece credere al vano ed ambizioso Alderson che il nuovo genero non ricuserebbe di accettar colla mano di Sara il nome, i titoli, e le facoltà del suocero; così Milord, senza degnarsi di parlare al giovine di quello ch'ei meditava, credette solamente necessaria l'approvazione del Conte. Non immaginò di ritrovare la minima difficoltà, e con questa fiducia gli scoprì i suoi disegni; ma quando egli si lusingava di vederli da lui approvati, ignorava quanto milord Revell era attaccato alla memoria di un amico suo sventurato: posta aveva egli tutta la sua ambizione a rilevare una casa, il capo della quale viveva ancor nel suo cuore, col prezzo dei suoi passi, delle sue attenzioni, e forse della sua medesima vanità, se però si può senza ingiustizia dar questo titolo ai movimenti di un cuor generoso.
      Giammai sorpresa eguagliò quella del Conte in ascoltando milord Alderson. Aveva egli consentito quasi per forza alle preghiere di Edoardo. Si pentì allora della sua condiscendenza. La proposizione di Milord lo rivoltò; ma senza lasciar comparire quanto la trovava stravagante e inonesta, intraprese di ricondurlo con dolcezza a seguire il primo piano, ed a sottoscrivere gli articoli, come li avevano estesi tre mesi innanzi.
      Gli rappresentò che sarebbe una macchia indelebile alla riputazione di Edoardo, se abbandonasse il nome di un padre sventurato, che per quest'azione egli comparirebbe essere del partito degl'inimici della sua casa, farebbe credere ch'egli applaudisse al decreto funesto eseguito sopra il duca di Salisbury, e toglierebbe crudelmente ai suoi, dispersi pel mondo, la speranza di riveder giammai la loro patria, della quale poteva egli solo ancora riaprir loro il cammino; gli mostrò delle lettere, che assicuravano i fortunati successi delle di lui sollecitudini appresso il re; queste gli promettevano che al ritorno della campagna, la quale stava per cominciare, Edoardo sarebbe ristabilito alla corte nello splendore di uno de' più antichi pari del regno, ricupererebbe i suoi beni, riunirebbe sopra il suo capo i titoli di sua casa, e potrebbe col tempo pretendere alle cariche ed agl'impieghi che possedeva suo padre.


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Istoria di Miss Jenny
di Marie Jeanne Riccoboni
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