Mia dolce amica, rassicurate il mio cuore, de' movimenti terribili si uniscono ad agitarlo. Non mi disprezzate, non mi odiate, ah! io vi adoro. Affrettatevi a dirmi a ripetermi che voi mi amate, che voi mi amerete per sempre.
Dopo aver bagnate co' suoi pianti le due lettere di Edoardo, lady Sara si sforzò di rispondergli, e scrisse questo biglietto:
LADY SARA ALDERSON A MILORD EDOARDO
Nell'ignoranza in cui sono dei motivi del vostro allontanamento, non so se debba lagnarmi di voi o non incolpar che me stessa della più viva delle mie pene. Conservate i vostri giorni: la mia vita ed il mio onore da ciò dipendono. Siate certo ch'io vi amo, e che vi amerò fin ch'io viva; come potrei non amarvi sempre dopo le prove che vi ho date dell'amor mio? Non temete i miei rimproveri, ma soffrite l'eccesso del mio dolore. Ah milord! Sì felici ieri, sì degni di essere rispettati; oggi, o cielo! sì degni di compassione, colpevoli, avviliti a' nostri propri occhi, non abbiamo noi meritata la nostra disgrazia? Non vi è più speranza di unione fra noi; io conosco troppo mio padre per lusingarmene; s'egli si crede offeso, tutto è finito, senza riparo... Ah! Come sopportare quest'idea aggiunta al sovvenire... Sfortunata temerità, fatale imprudenza! Ma a che servono i vani rincrescimenti? Addio, io vi amo, vi amerò in eterno. Sovvenitevi delle vostre promesse, e vivete per adempirle.
Lady Alderson passò il resto della notte a rileggere le lettere di Edoardo, a piangere, a sospirare. La mattina si trovò gravemente incomodata; le sue languidezze frequenti facean temere a tutti i momenti ch'ella spirasse.
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