Edoardo lo amava, gli accordava tutta la sua confidenza, e la situazione attuale del suo animo gli rendeva ben caro un amico, al quale poteva parlare senza riserva.
Dopo due mesi di sofferenza, lady Alderson si trovò senza febbre, ma così abbattuta che la sua debolezza la ritenne ancora lungo tempo nella di lei camera; suo padre mostrava una freddezza estrema per lei. La malattia ch'ella aveva sofferta, provava quanto ella amava Edoardo; si trovava offeso di non potere scancellare dal cuor di sua figlia un sentimento che i suoi ordini avevano fatto nascere, e dovevano estinguere all'istante in cui cessato aveva di approvarli. Milord passava le settimane intiere senza vederla, e quando la onorava di una visita, non lo faceva che per rimproverarla.
Lo scioglimento del trattato di matrimonio di lady Sara faceva rivivere le speranze di tutti quelli che potevano pretendere di possederla. Il conte di Lenox, vedendo milord Alderson ostinato a non riprendere le sue prime viste, gli offerì suo figlio alle medesime condizioni ch'erano state imposte a milord Revell. Il desiderio di far tutto disperare ad Edoardo rese questa proposizione aggradevole a milord Alderson; gli diede la sua parola, e stabilì il tempo di questa unione al perfetto ristabilimento di sua figlia. Frattanto egli ammise le visite del nuovo sposo che le destinava, e la fece avvertire dal suo cappellano di prepararsi a ricevere le attenzioni di sir Arthur di Lenox.
Quest'ordine afflisse Sara; il suo progetto era di passare nel castello di Alderson tutto il tempo dell'assenza di Edoardo.
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