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      Lady Sara mandò un espresso a milord Revell; ella lo credeva informato del destino di Edoardo, e lo supplicava istruirla. Il Conte ricevé nel medesimo tempo il suo corriere e una lettera di sir Humfroid. La conferma della morte di Edoardo lo penetrò di dolore, e l'espressioni di Sara ne aumentarono l'amarezza. La di lei gioventù, le di lei amabili qualità, la sua tenerezza, la perdita dolorosa che fatta aveva, interessarono vivamente il cuor del Conte. Ella era stata sì cara ad Edoardo; egli la riguardava in quel momento come una parte preziosa dell'amico ch'egli piangeva, e la sua anima generosa e delicata credette poter far ancor cosa grata ad Edoardo, interessandosi in favor dell'oggetto delle di lui più dolci affezioni. Milord era ancor convalescente, dopo una malattia causata da varie inquietudini e dispiaceri; si trovava ancor debole, ciò non ostante scrisse a lady Alderson.
     
      Noi abbiamo perduto, madama, le diceva, un amico ch'era l'unico oggetto del nostro affetto; piangiamolo egualmente; permettetemi di nominarvi mia figlia, e di mostrarvi i sentimenti e di padre e di sposo, disponete di me, delle mie attenzioni, e di quanto da me dipende; sentirò da voi medesima quali sono le vostre intenzioni pronto ad adattarmivi; verrò a Londra fra otto giorni; e riceverò gli ordini vostri; non ho altro desiderio, madama, che quello di esservi di qualche utilità.
     
      Una sicurezza sì positiva della morte di Edoardo portò la disperazione nell'anima dell'afflitta Sara. Nessuna considerazione fu capace di moderarne i movimenti; ella si abbandonò al dolore il più vivo, ad un pianto continuo, e queste violente agitazioni la privarono affatto delle sue forze.


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Istoria di Miss Jenny
di Marie Jeanne Riccoboni
pagine 285

   





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