Sir Humfroid s'impegnò di adempire i desideri di Milord; gli promise di rendermi padrona de' miei beni quando fossi arrivata all'età di anni diciotto, se in questo tempo Milord non fosse in caso di eseguire egli stesso le sue disposizioni. Le carte di mia madre, sigillate dal sigillo di Edoardo e dal suo, furono confidate alle mani di Lidy per passarle alle mie, allora quando foss'io in grado di farne uso; sir Humfroid vi aggiunse una dichiarazione ben estesa, spiegando il numero e la qualità degli effetti de' quali era depositario. Tre anni dopo perdei l'unico amico mio, il mio saggio e nobile protettore; la sua tenera previdenza avea fatto il possibile per assicurare la mia fortuna, ma che può la prudenza degli uomini contro il destino distruttore dei progetti i più profondi e i meglio condotti? Un momento rovescia tutti i nostri disegni, dissipa le nostre speranze, e ci abbandona a tutti que' mali che le viste limitate degli uomini credevano aver preveduti.
Io piansi Milord, lo piansi amaramente; ma nell'età in cui mi trovava, l'impressione del dolore si scancella sì rapidamente che si può chiamare una breve interruzione della gioia; quante volte donai posteriormente delle lacrime amare alla memoria di questo generoso amico! Ahimè! tutte le sue bontà, tutte le sue beneficenze, non hanno potuto sottrarmi dal mio crudo destino. Ah! madama, quanto è felice l'infanzia! Perché non ci è permesso di godere di una vera felicità che in un tempo in cui atti non siamo a conoscerla, in un tempo in cui, in luogo d'applaudirci di una calma interna, portiamo ordinariamente le nostre idee verso un avvenire che deve alterarla o distruggerla?
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