Sir James impiegò tutte le grazie che adornano un uomo che vuoi piacere.
Miss Clifford lo ascoltava attentamente, l'applaudiva, e si mostrava sorpresa e maravigliata di tutte le più piccole cose ch'ei pronunciava. Il mio silenzio e la mia freddezza troppo evidente per non essere conosciuta, rallentarono alquanto la vivacità di sir James. La sua venuta mi parea troppo ardita, e alcune parole addirizzate a me a bassa voce mi sorprendevano; usava meco di una libertà ch'io non gli aveva accordata; frammischiava ne' suoi discorsi interrotti certe parole di lettera e di ringraziamenti, come se io gli avessi scritto; tanto mi annoiò egli, ch'io non potendolo più soffrire, presi il pretesto di un mal di capo per ritirarmi. Sir James si alzò, e vedendo al suo orivolo che l'ora era tarda, si scusò di essere stato troppo indiscreto, e prese da noi congedo promettendoci di ritornare ben presto. Rimaste sole, esagerai con miss Clifford la mia sorpresa per la condotta del Baronet; le rimarcai fra le altre cose quei termini misteriosi di lettera e di ringraziamenti ch'io non poteva comprendere; la mia compagna arrossì, e mi confessò con una semplicità mista di confusione il foglio ch'ella aveva scritto a sir James, e sottoscritto in mio nome. Non potei dissimulare la mia sorpresa, accompagnata da una spezie d'indignazione per una tale imprudenza; mi gettò ella le braccia al collo; piangendo mi protestò che non aveva pretensione alcuna sopra il cuore di sir James, ma si compiaceva infinitamente di vederlo, e di conversare seco lui; mi assicurò che per procurarsi quest'unica compiacenza aveva osato di azzardare la lettera ch'io aveva ragione di condannare; mi pregò affettuosamente di non privarla del piacere innocente che le sue visite le procuravano: piacere ch'ella perderebbe, se io rifiutava le di lui attenzioni.
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