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      Tali questioni interessarono Lidy; questa fece noto alla sua antica compagna che la morte di Edoardo aveva causata quella della loro padrona. Mistriss Hammon fu a parte del suo dolore e del rammarico per la perdita a loro comune, e mostrò conservar molto attaccamento per la memoria della mia genitrice. Lidy cominciò a considerar questa donna come una persona che poteva essere utile a' nostri disegni; ella le indicò la sua dimora, la pregò di andare a prendere il tè seco lei la sera medesima. Mistriss Hammon accettò l'invito con piacere, e fu esatta all'appuntamento.
      Entrando ella nella stanza ch'io occupava, gettò gli occhi sul ritratto di lady Sara.
      Ah!
      gridò ella levando le mani al cielo "immagine di colei che ho tenuta fra le mie braccia, non ci resta di lei che questa mutola e funesta memoria!"
      Questa esclamazione mi penetrò vivamente, non potei trattenere le lacrime. In quel mentre mistriss Hammon, volgendo a me gli occhi:
      Chi è quella giovinetta vezzosadiss'ella "che colà io miro? Le sue fattezze, i suoi pianti... Ahimè! quel che ardisco d'immaginarmi sarebbe egli possibile?" Lidy l'assicurò che non s'ingannava, se ella credeva veder in me la figlia della sventurata loro padrona.
      Quando i primi movimenti di questa ottima e zelante donna furono alquanto calmati, Lidy le fece noto tutto ciò che di sinistro accaduto era a mia madre; l'espose la mia situazione presente e le domandò i suoi consigli, confessando l'imbarazzo estremo in cui si trovava alla sola idea di doversi presentare a Milord, di parlargli, e di offerire ai di lui sguardi una figlia di lady Sara.


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Istoria di Miss Jenny
di Marie Jeanne Riccoboni
pagine 285

   





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