Mi sembra ancor vedere quelle donne prostrate ai piedi di quel crudele: io la testa appoggiata sopra una sedia, nascondendo il mio volto e i miei pianti, sforzandomi in vano di ritener le mie grida, e temendo più che la morte i di lui sguardi sprezzanti.
Salvate l'innocente e sventurata figlia della mia cara padrona,
gli diceva Lidy "salvatela dai perigli a' quali l'espone l'abbandono della natura intiera. Ah! perché, Milord, v'ingannerei? È il mio interesse che mi impegna ad implorare le bontà vostre per lei? Ah! io non domando di esserne a parte: nata povera, posso vivere senza stento col frutto del mio lavoro; ma Miss, allevata nell'opulenza, non apprese a sopportare l'avvilimento e la miseria. Lo giuro innanzi al cielo, non v'inganno assolutamente; è la figlia di lady Sara quella di cui vedete cadere le lacrime, di cui sentite i gemiti: le ricuserete voi un asilo? Assicurate il suo stato... Ah! se Milord si fosse degnato di leggere la lettera di sua figlia, di sua figlia spirante, mi accuserebbe egli oggi di una criminale intenzione?"
Questa spezie di rimprovero infiammò ancor d'avvantaggio la collera di milord Alderson; ei la portò all'eccesso... Ma soffrite, madama, che abbrevi il racconto di questa scena odiosa. Indegnamente scacciate dalla presenza e dalla casa di Milord; trattate da malvagie che attentavano al suo onore, a' suoi beni, e forse alla sua vita, noi sortimmo tutte tre dal castello per non entrarvi mai più. La mia sola consolazione fu di veder qualche giorno dopo mistriss Hammon collocata più avvantaggiosamente ancora presso una dama, che da gran tempo la desiderava.
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Lidy Milord Miss Sara Milord Alderson Milord Hammon
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