Lungi dall'esser raffreddato da una tale scoperta, questa produsse in lui dei sentimenti di compiacenza.
Ah mia cara Jenny!
esclamò egli. "Ah! quanto son io felice veggendomi in grado di poter riparare le vostre perdite, e far rinascere la serenità sul vostro volto, e la tranquillità nell'animo vostro. Ma permettetemi di rimproverarvi una prova troppo evidente della vostra indifferenza per me. Come! nello stato in cui eravate, la mia effigie, il mio nome non si presentarono mai alla vostra memoria? Voi non avete mai pensato che esisteva al mondo un amico vostro, un tenero, un solido amico? Ma inutili riflessi, inutili lamentazioni; quest'amico dimenticato, disprezzato, non è niente meno deciso ad amarvi, a servirvi; sarà egli troppo ricompensato delle attenzioni che si prepara di rendervi, se vi degnate aggradirle. Contento di potervi offrire una parte di quel ch'io possedo, stimerò ancor d'avvantaggio i beni che la fortuna mi ha accordati, se possono questi esser utili allo stato vostro attuale."
Le pene che affliggono il nostro cuore, madama, ci eccitano alla riconoscenza verso quelli che vi si mostran sensibili; ma quelle che nascono dall'indigenza e dall'abbassamento ci rivoltano contro la compassione. Questo stesso sir James, il quale sei mesi prima ardiva appena alzar gli occhi innanzi a me, tanto temea di dispiacermi, d'irritarmi parlandomi della sua tenerezza, incoraggiato dalla mia sfortuna, credeva tutto in un tratto essere divenuto l'arbitro del mio destino, pareva che la perdita delle mie speranze avesse animate le sue, che la mia situazione gli desse dei diritti certi sopra la mia riconoscenza, e dovesse rendermi schiava del suo affetto e delle sue beneficenze.
| |
Jenny James
|