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      Il solo modo onesto e ragionevole col quale poteva impegnarmi a essergli grata, ed a ricevere le sue beneficenze, non si offriva al di lui spirito; egli mi mostrava la stessa passione che mostrata mi aveva a Oxford, ma nelle espressioni della sua tenerezza si scopriva un carattere differente. Non usava egli più i termini di un amante sommesso che domandava bontà e favori, ma servivasi del linguaggio di un protettore disposto a prodigar le sue grazie; non dimostrava a' miei occhi un amor puro e disinteressato, amor zelante, ardente, ma timido, che agisce in silenzio, si nasconde attentamente, e si crede contento s'egli è utile ed ignorato.
      Stanca delle lunghe e frequenti visite di sir James, delle sue sollecitazioni, delle sue esibizioni, e dell'oscurità in cui era de' suoi disegni, io pensava a procurarmi un'altra dimora, quando monsieur Burnet mi scrisse da Cambridge, ove i suoi affari lo trattenevano da un mese in circa. Una rispettabile dama acconsentiva sopra la di lui parola a ricevermi presso di lei; ella era vedova non molto attempata; il di lei figlio era partito col disegno di fare il giro dell'Europa. Monsieur Burnet si diffondeva sopra gli avvantaggi di questo posto; dopo vari complimenti onesti ed usitati mi avvertiva di tenermi apparecchiata in un certo giorno indicatomi, non dovendone egli passar a Londra che due; voleva presentarmi egli stesso all'obbligante dama di cui si faceva un piacere di procurarmi la protezione.
      Una sì favorevole occasione di evitare sir James avrebbe prodotto in me una contentezza ancor più sensibile, se non avessi dovuto separarmi da Lidy.


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Istoria di Miss Jenny
di Marie Jeanne Riccoboni
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