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      Mi pentii di aver mal giudicato di un uomo sì generoso. Alle sue raddoppiate preghiere alzai gli occhi riconoscenti verso di lui; il Baronet s'accorse dell'espression più tenera de' miei sguardi, trasportato di gioia si alzò, gettò le sue braccia intorno di me, mi pressò contro il suo seno, esclamando:
      Ah mia bella Jenny! I vostri occhi mi annunziano la mia fortuna, e ne sento di già una prova nel seno.
      Dopo questo momento, la fiducia e l'intimità si stabilirono tra di noi. Sir James m'istruì della sua situazione, de' suoi progetti, delle sue speranze. Nato in Iscozia, egli ne odiava il soggiorno, e sperava di ottenere una carica onorevole alla corte. Il duca d'Argyle suo congiunto s'interessava a di lui vantaggio per questo effetto. Rimasto fanciullo sotto la tutela di una madre attaccata alla Chiesa Romana, nacquero de' dubbi in Londra sopra la di lui credenza; conveniva distruggerli. Il duca d'Argyle vi diede mano con tutto il vigor possibile; ma sir James sovvenendosi che aveva una sua congiunta in Iscozia, che volea colà maritarlo con una ricca erede, temeva che il duca d'Argyle, amico di questa dama, fosse stato da lei guadagnato, e che questo fosse il motivo che rallentava nel Duca il calore ed anche la corrispondenza ordinaria con esso lui. Il desiderio ardente che mostrava sir James per ottener questa carica, faceva credere che fosse necessaria per migliorare il suo stato. Il timore di non ottenere il posto ch'egli desiderava, poteva essere una delle ragioni del silenzio osservato per lungo tempo sopra i suoi disegni a mio riguardo.


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Istoria di Miss Jenny
di Marie Jeanne Riccoboni
pagine 285

   





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