Il giorno destinato a formar questo nodo giunse alla fine. Vestita di bianco senza pompa rimarcabile, montai con Lidy in una carrozza, e mi resi a undici ore della mattina alla chiesa di San Paolo, dove Francis, cameriere del Baronet, ci attendeva per condurci all'abitazione del ministro; non tardammo ad arrivarvi. Una donna propria e decente stava alla porta ad attenderci; s'avanzò per ricevermi; aprì una sala terrena bene adornata; mi v'introdusse, e mi pregò di sedermi, e di attendere l'arrivo del di lei sposo; mi fece presentare il cioccolate, il tè, ma l'agitazione in cui era, m'impedì di prendere alcun rinfresco. Il Baronet tardò poco a venire; il mio turbamento l'inquietò; mi trovò sì debole, che dandomi la mano per salire le scale, fu obbligato di fermarsi più di una volta; ma quel ch'è più singolare si è, ch'ei tremava egualmente, e la di lui commozione non era meno violenta.
Mi fece entrare in un gabinetto le cui finestre erano socchiuse, e le cortine rendevano ancora il luogo più oscuro. Un uomo giovine ben fatto, con aria graziosa e nobile, mi si accostò e mi addirizzò un complimento; l'intesi appena, e non potei rispondere che con un profondo inchino; parlò egli a bassa voce a sir James, e non fu corta la loro privata conversazione. Il ministro, il suo subalterno, Lidy, il cameriere del Baronet, la donna la quale ci avea introdotti ed il giovine cavaliere a me ignoto, furono i soli testimoni de' nostri scambievoli impegni. Il mio disordine costrinse Lidy a rispondere per me alle interrogazioni usitate, ma non potei trattenere le lacrime quando sentii pronunziar dal ministro, alla maniera inglese che voi conoscete:
| |
Lidy San Paolo Francis Baronet Baronet James Lidy Baronet Lidy
|