Le ricchezze, gli onori, le dignità non vagliono quello che voi valete, voglio tutto sacrificare alla sola persona ch'io stimo ed amo.
Una sola precauzione credo ancor necessaria, prima di ridurmi a questo passo violento. Se il nostro maritaggio non è penetrato dalla Duchessa prima della mia confessione, sarà meno difficile per me ottenere la grazia che le domando; ma s'ella si avvede ch'io le chiedo la mia libertà, dopo essermi con un'altra legato, mi accuserebbe con ragione di malafede, e giustamente sarebbe contro di me irritata. Se posso evitare il di lei sdegno, senza pregiudizio della mia passione, m'assicurerei la mia tranquillità, e mi sarebbe utile ed onorifica la continuazione del di lei attaccamento per me.
A questo unico oggetto scelto ho un alloggiamento per noi separato dal gran mondo, per passare il periodo di questi tre mesi in un asilo solitario e tranquillo; dovendo io per altro comparire tutti i giorni alla Corte, e non volendo passarne uno solo senza vedervi, l'ho cercato dalla capitale non distante. Colà, mia adorata Jenny, passeremo incogniti questi giorni critici e disgustosi; differiremo ad un miglior tempo la pubblicità e la pompa delle nostre nozze, e potrò contento e fastoso presentarvi ai congiunti e agli amici come l'unico oggetto dell'amor mio e della mia vera felicità.
Se voi acconsentite alle mie brame, che mi paiono giuste ed oneste, mi colmerete di gioia, e non mi scorderò mai di quella docilità con cui vi sarete sommessa alle mie preghiere. Spero domani di rivedervi, spero di ritrovarvi per me sempre amorosa e condiscendente, e mi preparo a caricarvi di ringraziamenti, di baci e di attestati della mia riconoscenza.
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Duchessa Corte Jenny
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